- Autore: Daniele Falcioni
- Collana: Humor
- Dati: 2022, 196 pagine, brossura
Viaggio a Terminazione inizia dalla fine e non finisce mai. La sua giovane protagonista, già morta, è pronta a lasciare il suo corpo. Inizia così un viaggio solitario nel quale si ritroverà a comporre un autoerotismo della mente tanto doloroso quanto ridicolo. Direzione: il nord più estremo. Motivo: penetrare «nel ventre dell’inverno più invernale di tutti».
In questo viaggio sopra la vita, le capiterà di fermarsi a giocare con un elfo pericoloso ma divertente, di esplorare i cunicoli di una miniera d’oro abbandonata, di frequentare una locanda sperduta fra i monti, di intrecciare una relazione con l’enigmatica Caecilia, che nasconde
in un armadio il volto scheggiato di una statua di Schubert. Il flusso di coscienza della protagonista racconta storie divertenti, che procedono per linee dirette. È un libro ricco e spiazzante, che procede per linee dirette, e il comico che include è tragico e assurdo.
Viaggio a Terminazione è un romanzo ricco e spiazzante, ridicolo con naturalezza, dunque bernhardiano. Due passi avanti e uno indietro, ed è sempre in battere, mai in levare. È divertente, nel senso che
divertere aveva in latino: cambiare direzione. La superficie e la materia sono profonde, niente è interpretabile davvero. Forse soltanto una cosa, in questo libro, sembrerà sempre più chiara strada facendo: tutto ciò che fa ridere farebbe piangere se non facesse ridere. La sfida è a Calvino e alla sua lezione americana sulla ‘leggerezza’. Chissà, forse la soluzione è uscire di testa.