Vertigo-narrativa

//Vertigo-narrativa
    • Autore: Abdellah Taïa 
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2020, 132 pagine, brossura
    Salé, vicino a Rabat. Metà degli anni '80. Un giovane adolescente, Abdellah, durante l'ora della siesta, è alla ricerca di un suo amico. Un gruppo di ragazzi lo aggredisce, lo insulta, tenta di violentarlo. Sta al gioco. Si sente morire. Scappa. Corre via da una società omofoba che vuole etichettarlo, lui che ha già conosciuto il desiderio omosessuale. Sarà la prima di quattro dolorose cadute in ognuna delle quali Abdellah si sentirà morire, piccole morti interiori, dalle quali ne uscirà più forte e consapevole di prima per correre verso il proprio sogno, diventare un regista. Corre via. È la sua unica forza, il suo unico modo per affrontare la violenza del suo Marocco e il turbinio di alcuni amori sbagliati.  Melanconia araba mostra il corpo e l'anima poetica di un giovane marocchino che inciampa nei virtuosismi del destino, muore in senso metaforico e rinasce, amputato ma più forte di prima. A Salé. A Marrakech. A Parigi. A Il Cairo. Taïa ripercorre le tappe di una educazione sentimentale rivisitando i luoghi della memoria, descrivendo lo scompiglio di un "io" nel mezzo di una battaglia, con uno stile intimo, incisivo, poetico. Un libro per palati fini, per chi ha voglia di scoprirsi, di piangere ma non fermarsi, per chi crede che dietro l'angolo ci sia sempre un'altra opportunità.
  • Gaijin

    15,00
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    • Autore: Maximiliano Matayoshi
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2019, 248 pagine, brossura
    Quando in Giappone si vuole indicare una persona che viene dall’estero si usa la parola gaikokujin. Ma quando allo straniero ci si riferisce con  pregiudizio, allora si usa il termine gaijin, una “persona esterna”, un estraneo. Di gaijin è piena l’isola di Okinawa, che nel 1950 soffre le sciagurate conseguenze della guerra e la massiccia occupazione militare Statunitense. È questo il contesto che obbliga Kitaro, appena tredicenne, a lasciare la mamma e la sorella Yumie. Con il denaro guadagnato, la madre gli compra un documento d’identità e un biglietto di terza classe a bordo della Ruys. Solo, affronterà il viaggio che dal Giappone lo condurrà in Argentina. Di nuovi stranieri ne incontrerà lungo tutta la traversata: ricchi gaijin cinesi imbarcati in prima classe; l’equipaggio, composto principalmente da gaijin europei facili da corrompere; gli schiavi che sulle coste d’Africa sono costretti a condizioni di lavoro atroci. Poi lo sbarco in Argentina e con esso il frantumarsi della propria identità. Scoprirsi straniero agli altri e infine persino a se stesso. Gaijin è un libro che parla dell’altro e del tortuoso universo di immaginari che ne definiscono i tratti. Raccontato nel miglior stile nikkei, per l’austerità del linguaggio e la narrazione asciutta, Gaijin è anche un romanzo di formazione che ci suggerisce di non indugiare sul passato e ci invita invece a guardare oltre lo sconforto. Con questo romanzo Maximiliano Matayoshi riesce a commuovere, rivelandoci la complessa condizione del migrante che allora, come oggi, difficilmente riesce a sentirsi davvero a casa.   Se acquisti questo libro riceverei una shopper di Funambolo edizioni in omaggio!
    • Autore: Gabriele Barbati 
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2020, 387 pagine, brossura
    Quante volte si cerca di piegare ad altro destino ciò che per sua natura è immutabile? Sono i primi anni Duemila, quelli dell’affermazione mondiale della Cina, delle Olimpiadi di Pechino e dell’emersione della società civile. Zeng Jinyan frequenta l’università del Popolo e lavora come volontaria con gli orfani dell’HIV-AIDS. Nelle aree rurali, la malattia ha ucciso migliaia di persone che per poter campare hanno venduto il proprio sangue in ambulatori mobili gestiti dalle autorità. Quando incontra Hu Jia, un attivista per l’ambiente e i diritti civili, la lotta per la democrazia di lui diventa la lotta di lei per proteggere quanto ha di più caro. Hu Jia è sotto continuo controllo della polizia segreta cinese, scompare per giorni, viene maltrattato, picchiato brutalmente, sbattuto in carcere. Zeng Jinyan lo difende, lo cerca, lo aspetta. Anche dopo essere diventata madre di una bambina che conoscerà il padre solo attraverso un vetro divisorio. Una storia di lotta e di amore. Ma dove è il limite tra l’amore incondizionato e la propria libertà? Una narrazione che attraversa la repressione cinese che porta ai Giochi del 2008, le proteste degli anni successivi e le vicende di altri dissidenti: Gao Zhisheng, Chen Guangcheng e il premio Nobel per la pace, Liu Xiaobo. Tutte persone che desiderano cambiare il Paese in cui sono nati. La Cina invece cambierà loro. Il romanzo è tratto da una storia vera.
  • Tazmamart

    16,00
    • Autore: Aziz BineBine
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2022, 216 pagine, brossura
    Questa è la vera storia di Aziz BineBine che, coinvolto inconsapevolmente in un colpo di stato contro re Hassan II, nel 1971, si ritrovò rinchiuso in una piccola cella sotterranea in una prigione del Marocco ritenuta un luogo dell’orrore: Tazmamart. Per 18 anni nessuno sapeva dove fossero i detenuti della prigione. Nessuno sapeva se fossero vivi. E per molti versi non lo erano: confinati ventiquattro ore al giorno, con scarse razioni di cibo, senza igiene o assistenza medica, e in compagnia di scarafaggi, scorpioni e tarantole. Uno dei pochi sopravvissuti, Aziz, scrive non solo per raccontare la sua straordinaria storia, ma anche per ricordare e onorare gli uomini che vissero - e morirono - al suo fianco. Sullo sfondo di questa sofferenza inimmaginabile, Aziz mostra la forza dello spirito umano di andare avanti contro ogni previsione, di sorridere di fronte alla miseria e di perdonare piuttosto che condannare. Destinato a diventare un classico di culto della letteratura di sopravvivenza, Tazmamart è un viaggio infernale attraverso l’abisso della disperazione e su fino alla rinascita.
    • Autore: Stefano Mariantoni
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2022, 236 pagine, brossura
    Alberto Durante è ormai grande abbastanza quando inizia a fare i conti con una malattia subdola e con la vita che, seppur gentilmente, gli chiede indietro, pezzo per pezzo, tutto quello che s’è guadagnato. Diventa grande nel suo paese piccolo, Alberto. Lo fa balbettando, nel continuo confronto col fratello minore, si rifugia nelle parole, nei libri di Anna e nei suoi occhi grandi. Ha la strada segnata dal padre capomastro, ma se ne allontana per trovare sé stesso e per diventare uno dei tanti ferrovieri emigrati nella grande città, testimone e protagonista di un’Italia che cambia marcia nel dopoguerra. Costretto a tornare al paese, ecco il valzer delle badanti che non stanno dietro alla sua voglia di camminare, i libri in cui il filo si perde, gli inciampi, i sussulti e la leggerezza di un passato che è sempre presente. In tutta questa confusione, combatte a colpi di passi la condanna del dimenticare. S’aggrappa alle emozioni della sua storia, che rivive tutta nell’arco di ventiquattr’ore. E si sente ancora vivo, in questo giorno che sarebbe un peccato non raccontare. Stefano Mariantoni scrive un breve romanzo toccante e delicato, utilizzando, come pochi sanno fare, una prosa che di continuo strizza l’occhio alle forme più alte di poesia.  
    • Autore: Riccardo Tontaro
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2023, 128 pagine, brossura
    Nina, una giovane donna che vive da molti anni rinchiusa in un manicomio, non parla con nessuno. La condanna a una vita d’ansia e d’affanno non le permette di ritrovarsi. Tuttavia, l’incontro con un nuovo dottore le farà riscoprire la voglia di scrivere. In un flusso di coscienza continuo – scandito tra il passato e il presente, caratterizzato da qualche sporadica fuga dalla casa dei matti – Nina tenta di ricongiungersi col mondo, ricercando ciò che ha per-duto, tra le misere origini, i luoghi d’infanzia, i tanti ricordi abbandonati nella vecchia casa del nonno, provando, con fatica, a dare un significato alla sua vita. Sarà il piccolo Nino, il figlio di un passato che ritorna, l’unico capace di schiudere il cerchio del suo silenzio imperfetto. Riccardo Tontaro scrive del dolore nelle sue varie sfaccettature. E lo fa con la capacità dello scrittore e la delicatezza e sensibilità dell’uomo. Due anime che si fondono per dare vita a un romanzo che arriva in punta di piedi al cuore del lettore.
    • Autore: Marika Arban
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2023, 200 pagine, brossura
    Vita in dieci capitoli attraversa decenni di storia della Cecoslovacchia, dalla fine degli anni ‘30 fino ai primi anni ‘80. I ricordi dell’autrice si snodano dall’infanzia fino alla maggiore età, tessendo un filo attraverso l’Europa e fra due continenti. È una vicenda personale e insieme universale, che restituisce lo zeitgeist della Cecoslovacchia lungo una serie di trasformazioni ogni volta inattese. Figlia di una sopravvissuta all’Olocausto e di un prigioniero politico, l’autrice affronta quei radicali cambiamenti politici e sociali sotto il regime comunista. La sua narrazione è anche un tributo alle donne che hanno saputo tenere unite le loro famiglie e, malgrado la persistente discriminazione politica e socioeconomica, sono sopravvissute. Vita in dieci capitoli consegna a lettori, studenti e ricercatori una testimonianza diretta sulla vita di tutti i giorni in una società totalitaria, sui crimini politici di un regime comunista, sull’invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968 e sulle sue conseguenze, quando rassegnazione e paura presero il posto della speranza. Marika Arban, racconta in prima persona la sua vita e quella della famiglia con una scrittura scorrevole, impeccabile e ricca di dettagli e descrizioni. L’impressione, leggendo il memoir, è quella di trovarsi davanti a tantissimi episodi che compongono una vita straordinaria fatta di perdita, dolore, amore, migrazione, incontri e addii nel ciclone della storia.
    • Autore: Abdellah Taïa 
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2023, 200 pagine, brossura
    In questo romanzo epistolare, pubblicato in Francia nel 2017, Abdellah Taïa, con il suo stile diretto e incisivo, ripercorre la vita di Ahmed, un quarantenne di origine marocchina nonché suo alter ego. Ahmed, con uno stile a tratti crudo, a tratti struggente e nostalgico, scrive alle persone che più hanno segnato la sua vita: la madre Malika, una donna “dittatrice” che non ha mai dimostrato affetto al figlio ma con la quale Ahmed finisce per identificarsi; all’ex fidanzato Emmanuel, un borghese parigino conosciuto in Marocco durante le vacanze estive. In questo breve e denso romanzo dove Francia e Marocco, Occidente e “Oriente”, diventano un tutt’uno, ritroviamo tutti i temi cari all’autore: la frammentazione dell’identità, l’impossibilità di affermarsi, la sessualità, la colonizzazione, l’emarginazione, il razzismo e l’alienazione. Dello stesso autore Funambolo edizioni ha pubblicato Melanconia araba (2020) e La vita lenta (2021).
    • Autore: Abdellah Taïa
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2021, 236 pagine, brossura
    In Francia, dopo gli attentati del 2015, Mounir, un intellettuale letterario parigino omosessuale di 40 anni di origine marocchina, vive in una situazione precaria. Si è appena trasferito in un appartamento in rue de Turenne. Madame Marty, anziana donna di 80 anni che vive al piano di sopra, lotta per sopravvivere in un minuscolo monolocale di 14 mq. L’amicizia tra questi due esclusi dalla Repubblica si intensifica fino al giorno in cui si trasforma in un incubo. Gli scontri tra i due si susseguono. Esasperata, Madame Marty chiama la polizia per far arrestare Mounir. Mescolando i suoi ricordi, i suoi pensieri, le sue riflessioni e i suoi slanci, Mounir ci presenta la sua infanzia in un quartiere marocchino, come ha vissuto la sua omosessualità, il suo esilio volontario, la solitudine degli invisibili. Una critica al razzismo e all’omofobia ben narrata, una lettura delirante che culmina in un finale inaspettato.
  • Augustown

    17,00
    • Autore: Kei Miller
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2021, 272 pagine, brossura
      Un giorno di aprile ad Augustown, in Giamaica, Ma Taffy, vecchia e cieca, siede al suo solito posto in veranda. Quando suo nipote di sei anni, Kaia, torna a casa da scuola con i suoi dreadlocks rasati, si rende conto che questo è un cattivo presagio per tutti i rastafariani. E così inizia a raccontare la storia di Alexander Bedward, il predicatore volante. Ricorda cosa è successo al Rastaman e al suo aiutante, Bongo Moody. Episodi che fanno parte della storia della Giamaica. Kei Miller scrive una favola moderna che con una lingua multiforme e camaleontica come il patois giamaicano, ci racconta la Giamaica di ieri e di oggi, i conflitti razziali, la poetica del diverso e un mondo fatto di meraviglie e leggende popolari, frutti esotici e africani volanti, divinità a forma di ragno e repressioni della polizia, un mondo che rinnova la tradizione del realismo magico declinandola con ironia, saggezza e immenso coraggio.
    • Autore: Antonio Lorenzo Falbo
    • Collana: Vertigo
    • Dati: 2023, 296 pagine, brossura
    Filippo e Tobia sono fratelli, ma non hanno più contatti da anni. Filippo, giovane vedovo di Lara, cresce da solo e a fatica loro figlio Cischi; Tobia  vive invece di espedienti dedicandosi al suo unico “amore”: l’eroina. I due condividono solo il ricordo di un’infanzia segnata dalle violenze del padre. Ma è proprio quando quest’ultimo muore nella masseria di famiglia che i due fratelli si ritrovano, là, dove tutto era iniziato. La tenuta, però, sembra animata dalla presenza inquieta del defunto, che costringe Filippo a ripetere su Cischi le stesse violenze che egli stesso ha subito; intanto, Tobia fa i conti con il ricordo dell’amore mai espresso per Lara, l’unica che forse avrebbe potuto liberarlo dai suoi demoni, ma che aveva scelto il fratello. Mentre alla tenuta si moltiplicano fatti inspiegabili, e Cischi sembra sviluppare strani poteri, Filippo si convince che una maledizione gravi sulla loro famiglia. Vendere la proprietà e andarsene per  sempre sembra sia l’unica soluzione; ma perché lasciare tutto proprio ora che ha trovato due amori: quello per la giovane badante del padre, e quello per la terra che ha disdegnato per anni? L’unico a conservare una sorta di disperata lucidità è l’Ombroso. Ma basterà ciò a svelare il mistero che grava su Cischi e il podere, prima che sia troppo tardi? Un thriller sui generis, capace di coinvolgere sia gli amanti del genere che del romanzo letterario. Una storia oscura e suadente fondata sul principio di eredità familiare della psicogenealogia di Jodorowski: ciò che i nostri avi hanno vissuto, i loro traumi e sofferenze, i loro sogni e aspettative, travalicano le generazioni e si manifestano nei nuovi nati con ripetizioni o psicosomatizzazioni. Viene quindi data una base scientifica al concetto biblico: “i genitori hanno mangiato l'uva acerba e i figli ne hanno ricavato il dente che duole”. 

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