“Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua”. E ancora: “Sabotare, verbo nobile e democratico pronunciato e praticato da Gandhi e Mandela con enormi risultati politici”. Cosi lo scrittore si era espresso prima della sentenza, riconfermando le sue convinzioni e le sue parole.

Poi, la buona notizia, Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di “istigazione al sobotaggio” nel corso del processo che si è svolto ieri a Torino. De Luca era imputato per alcune dichiarazioni rilasciate nel 2013 in cui sosteneva che il progetto del treno ad alta velocità andrebbe sabotato. «Oggi torno a essere un cittadino qualunque. Scendo dal gradino su cui mio malgrado mi hanno issato. Ma continuerò a usare il vocabolario per esprimere le mie convinzioni. Comunque è una buona notizia per questo paese».